lunedì 30 luglio 2012

Attività passate del Gruppo padre Romano - 1



I pellegrinaggi a piedi



PELLEGRINAGGIO 
AL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PINE’




Dal 1996  -  ad ogni inizio di settembre.

 Mia nonna, 16 figli tirati su facendo la cromera ( venditrice ambulante ) in giro per il mondo, ogni anno trovava il tempo per fare il suo pellegrinaggio a piedi al santuario della Madonna di Pinè. 
Mia madre racconta spesso come una volta fosse andata con sulle spalle un nipote nato con qualche problema, forse nella segreta speranza di una grazia come quella straordinaria a cui aveva assistito all’età di dodici anni e che poi, piangendo, raccontava in occasione di ogni pellegrinaggio. 
Questo e molto altro cuoceva nel mio animo, così nel 1996 finalmente maturò, assieme ad altri nelle mie stesse condizioni di spirito, l’idea di un “ritorno” in quel luogo reso santo oltre che dalle apparizioni della Madonna, anche da oltre due secoli di pellegrinaggi, interrotti solo dal turbine del benessere e del consumismo. 
La partenza è stata fissata per il mattino del secondo sabato del mese di settembre. 
Così si esprimeva una delle donne che audacemente si era aggregate all’impresa: “ Pensi a tua madre e a sua madre prima di lei e ai loro passi che diventano i tuoi. Allora ti vengono in mente mille cose per cui ringraziare e ti senti fortunata, perché sai che la meta è quella giusta.” 
I primi tempi si sentiva così forte la sacralità di quella meta che alcuni salivano l’ultima rampa a piedi scalzi. 
Le motivazioni poi sono rimaste sempre quelle proposte in occasione del primo “ritorno” : “un pellegrinaggio, un camminare assieme nella preghiera, alla presenza del Creatore, nello spirito dei nostri padri ed assieme ai milioni di pellegrini che hanno caratterizzato la storia della Chiesa e di tutte le grandi religioni”.
Il percorso è quello dell’antica strada romana Claudia Augusta Altinate: da Lamon per San Donato, i Coronini e l’altipiano del Tesino dove si attraversano i paesi di Castello e Pieve Tesino. 
Subito dopo l’abitato di Bieno, per non scendere nella troppo trafficata Val Sugana, si abbandona la strada dei nostri progenitori e, procedendo a mezza costa per strade e sentieri, si arriva al “Cristo d’oro”, poi alla Cascata della Brentana e quindi in Val Calamento. 
Qui si pernotta in una casa che la parrocchia di Telve ci concede ogni anno. 
Il giorno dopo si sale lungo la valle del torrente Maso e, superati i 2.070 metri di Passo Palù del Fersina, si scende lungo la valle dei Mocheni fino a Viarago e, da li,  al Santuario. 
E’ scaturito così un percorso magnifico sotto tutti i punti di vista, un percorso che si fa amare ogni anno di più: con i suoi circa 70 chilometri di lunghezza, 2750 metri in salita e 2400 di dislivello in discesa è anche molto duro, tanto da non poter trovare paragoni tra i tanti frequentati in questi anni.            
Sono due giorni di cammino, ma anche di preghiera, di amicizia, di dialogo, di contatto con la natura e di ammirazione del paesaggio. Un tempo donato allo spirito, a Dio. 
Il pellegrinaggio si conclude con la Santa Messa celebrata sul piazzale della Comparsa, adiacente al Santuario, la domenica pomeriggio. 
Ad animare la giornata, oltre ai camminatori, arrivano molti altri pellegrini lamonesi, alcuni in bicicletta altri in macchina. 
Il sedicesimo pellegrinaggio, ancora fresco nella nostra memoria, pur senza l’entusiasmo dato dalla novità dei primi tempi, ha donato ancora a tutti una grande gioia. 
Le nuove fondamenta di una formidabile esperienza umana e spirituale sembrano ormai idonee a resistere alle sollecitazioni dei prossimi decenni. 


                                                                                                                                          Giacomin Enzo




 I pellegrini durante la marcia verso il Santuario


Il gruppo di pellegrini davanti al luogo della Comparsa,
sul piazzale antistante il Santuario.
Ci sono anche pellegrini arrivati in auto;
70 chilometri a piedi non sono per tutti.











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