Pensiero e spiritualità - 2 parte
Ma come si fa, quando altri
si agita? Qui il difficile, però non impossibile. Ricordiamo:
1° - non pretendere poter e
dover accontentare tutti.
2°- esser disposti a
sentirsi tirare le orecchie: non per noncuranza ma per carità verso di noi e
verso gli altri. " Lasciar che pensino, che dicano".
3°- Convincersi che Dio non
vuole l'agitazione: zelo si, ma agitazione, cosi da perdere le staffe
interiormente ed esteriormente, no.
4° Dio vuole la pace, la
serenità sia pure nella pazienza.
Per avere questo stato di
calma, badare, per quanto sta a noi, di stare bene: nutrimento, riposo, lavoro.
Se Le riesce a continuare
nello stato di umiltà ( che non é paura, o ritegno eccessivo a dire il proprio
parere, non é sottrarsi a qualsiasi cosa che abbia dell'onorifico, non é negare
il proprio bene, o meglio, il bene che Dio fa di noi, ecc.) e nella serenità di
spirito ( benché ci possano essere sempre delle nubi), i suoi giorni non
saranno spesi inutilmente: anzi.
Mani ( Padre Romano) pensava
ai deserti, alle montagne lontane, lontane. Ci sono: e spero andare più oltre
....
Ricordi
che, salva sempre la prudenza e la gioia, il suo spirito deve cercare di vivere
molto unito al Signore. II Signore desidera chi, come il profeta Elia sul monte
Carmelo, entra nell'intimità di Dio, per rubargli i suoi tesori e portarli
all'umanità.
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