Da “ L’amico del popolo “
del 2 gennaio 2014.
SAN
DONATO DI LAMON :
La
Santa Messa con il Vescovo
domenica
29 dicembre 2013.
Tra
gli emigranti
un
Venerabile
Padre
Romano Donato Bottegal
era nato a San Donato il 28 dicembre 1921
Lo striscione che dà il
benvenuto all'ingresso del paese,
la foto di padre Romano che
campeggia sulla parete
della chiesa parrocchiale, il rinfresco dopo la Messa:
della chiesa parrocchiale, il rinfresco dopo la Messa:
la piccolissima parrocchia
di San Donato di Lamon
ha dato il meglio di sé
domenica scorsa per accogliere il
Vescovo che ha celebrato, in una chiesa piccola ma gremita,
Vescovo che ha celebrato, in una chiesa piccola ma gremita,
la Santa Messa con il Te
Deum per padre Romano Bottegal,
dichiarato venerabile dal
Papa lo scorso 9 dicembre 2013.
«Nel1946, quando don Romano
Bottegal, appena ordinato
sacerdote, celebrò qui la
prima Messa,
San Donato aveva 900
abitanti.
Come molti altri, padre
Romano, che aveva qui radici robuste,
mise le ali per andarsene:
ma ali straordinarie,
che lo portarono a Roma e in Terrasanta;
che lo portarono a Roma e in Terrasanta;
infine, come eremita in
Libano» ha detto monsignor Andrich.
Ha ricordato i rapporti con
altre figure bellunesi in odore di
santità, cioè il Servo di
Dio Albino Luciani e monsignor
Antonio Slongo, oltre al beato Luigi Novarese, la cui santità
Antonio Slongo, oltre al beato Luigi Novarese, la cui santità
è già stata riconosciuta.
Alla attenzione dei presenti,
cogliendo suggestioni presenti
nella vita di padre Romano,
il Vescovo ha affidato la preghiera
per le vocazioni, per i
paesi montagna afflitti dallo spopolamento,
per la solidarietà con il
Medio Oriente cristiano.
Le radici a S. Donato
di una santità orientale.
Padre Romano BottegaI è nato
a San Donato di
Lamon il 28 dicembre 1921; fu portato al fonte battesimale
Lamon il 28 dicembre 1921; fu portato al fonte battesimale
tre giorni dopo, dove ricevette
i nomi del padre, Romano,
e del nonno, Donato.
Fu battezzato da don Giulio
Strappazzon.
Sacerdote, monaco
cistercense ed eremita in Terrasanta,
padre Romano fu contemplativo
per carattere e vocazione,
tanto che i suoi biografi non
dicono che fu “ uomo di preghiera “,
ma che “ si fece preghiera “.
Povero, non meno di
Francesco d'Assisi e dei grandi asceti,
mortificato, distaccato,
giunse ad uno spogliamento tale
da essere paragonato al
Cristo «crocefisso,
offerto nudo sofferente e solo»,
offerto nudo sofferente e solo»,
per la salvezza del mondo.
Definì la contemplazione
come «vita in Dio nella gioia
e nella sofferenza indicibile».
Morì all' ospedale il 19
febbraio 1978.
La pietà e la stima dei
Libanesi per il loro eremita
portò clero e popolo a
deporre le sue spoglie mortali
nella Cattedrale di Baalbeck,
diocesi in cui si visita tuttora
l'eremo in cui il padre visse negli ultimi anni della
sua vita: è a Jabbouleh, nel nord della valle della Beqaa.
l'eremo in cui il padre visse negli ultimi anni della
sua vita: è a Jabbouleh, nel nord della valle della Beqaa.
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