Incontro di Natale
del Gruppo
padre Romano Bottegal
A S.Donato di Lamon (
Belluno )
19 dicembre 2012.
Dopo la santa Messa per
"un Natale assieme" del gruppo p. Romano Bottegal, è seguita la
consueta tavola rotonda per augurarci un Natale di rinascita spirituale.
Ci siamo proposti di
riflettere su alcuni punti del testo di Benedetto XVI per la giornata della
pace 2013 e in particolare su:
l) .... La beatitudine
consiste, piuttosto, nell'adempimento di una promessa rivolta a tutti
coloro che si lasciano
guidare dalle esigenze della verità, giustizia e dall'amore .... già in
questa vita scopriranno di
essere figli di Dio e che da sempre e per sempre Dio è del tutto
solidale con loro.
Comprenderanno che non sono soli, perché Egli è dalla parte di coloro che si
impegnano per la verità, la giustizia e l'amore.
2) .... perseguire quale
priorità l'obiettivo dell'accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti.
In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo è precondizione una
rinnovata considerazione del
lavoro basata su principi etici e valori spirituali, che ne
irrobustiscano la concezione
come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società.
A tale bene corrisponde un
dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per
tutti.
Questi due punti,
all'apparenza lontani nei significati, ci sembra tocchino da vicino il cammino
da noi fatto finora:
- spiritualità della comunione nell'impegno di crescere nel dono sincero di sé,
nella prospettiva alta suggerita
dalla Gaudium et Spes al n024;
- esperienza all'eremo di Montelovesco (condivisione, convivialità, crescita umana e
spirituale, lavoro nella
gratuità e reciprocità .... );
e ci spingono ora ad
allargare 1'esperienza dall'interno all'esterno del gruppo, nell'orizzonte di
una economia di comunione sul modello indicato già da Chiara Lubich e ispirato
alla fratellanza universale vissuta da p. Romano Bottegal.
Questo nella consapevolezza
del diritto fondamentale, rappresentato dal lavoro e affermato dalla dottrina
sociale della Chiesa e in particolare dalla Laborem Exercens, della gravità
della sua mancanza che caratterizza secolarmente la nostra comunità, creando
incertezza e povertà, ma anche perché rappresenta un reale impegno nelle
esigenze della verità, giustizia e amore capace di portarci a vivere le
beatitudini come esperienza fondamentale dell'essere comunità cristiana.
Di sentire cioè Dio
"accanto a coloro che si uniscono nel suo nome e lavorano per la
giustizia.(Caritas in Veritate )".
Si è sottolineata
1'importanza di una forte vita spirituale personale, premessa fondamentale per unirci
veramente in cellule di comunità cristiane, mattone indispensabile per
realizzare, con gli altri, la comunità parrocchiale.
Inoltre si è insistito sulla
necessità di comprendere a fondo ciò in cui crediamo veramente e può essere
riferimento per darei delle motivazioni profonde e spendersi con gioia assieme.
Questo Credo comune è
fondamentale, altrimenti si rischia di perdersi in discussioni ed arenarci al
primo ostacolo.
A tal proposito si è
proposto un Credo su cui tutti sono invitati a riflettere e a misurarsi per
arrivare senza fretta alla formulazione comune: un vero DNA delle nostre
risorse e
aspirazioni umane e
spirituali, una visione alta da cui possono scaturire i frutti del nostro
essere gruppo.
Da gennaio gli incontri del
gruppo avranno lo scopo di realizzare e affinare sempre più il
nostro Credo, e nutrirsi,
come testo di riferimento, alla Sacramentum Caritatis.
Ci sembra il modo migliore
per vivere l'anno della fede.
Con l'inizio dell'estate si
esaminerà anche la possibilità di realizzare una cooperativa sociale nelle
prospettive di cui sopra.
Un altro punto importante
che scaturisce dalla Sacamentum Caritatis è l'impegno
per far crescere la cultura
della sofferenza come offerta, la vita come offerta, realtà a cui p. Romano ha
dedicato la vita e che rappresenta un vero vuoto spirituale nella fede vissuta
oggi.
Portare la sofferenza
all'altare deve essere un impegno costante del gruppo per essere sempre più in
sintonia con il "santo di casa propria" e la Sacramentum Caritatis.
Altre proposte (esperienza
in Libano, Percorso dello spirito ecc) sono sempre in attesa di idee ed
energie.
I vari auguri che ne sono
seguiti, carichi di simpatia e umanità, fanno ben sperare di avere
cominciato ad accendere una
luce nell'oscurità di questi tempi.
San Donato 19 dicembre 2012.
IL CREDO del gruppo
p. Romano Bottegal.
Credo nella forza del
silenzio, nascondimento e meditazione,
in Dio, che bussa a tutte le porte
e nella coscienza in cui
risuona la sua voce,
nella misteriosa fecondità
del dolore vissuto e offerto con amore,
nell'uomo, voce
dell'universo per lodare in libertà il Creatore.
Credo nell'Eucarestia,
spirito di Cristo risorto nella carne,
fonte e culmine della vita e
della missione della chiesa,
centro di ogni positiva
rivoluzione culturale e sociale.
Credo che rinunciare,
rinnegare, annientare se stessi siano la forza
per unirci e vegliare con
Cristo sofferente e fare del bene ai fratelli.
Credo in chi, libero dal
sistema materialista che non salva nessuno,
si lascia guidare dalle
esigenze della verità, giustizia e amore,
fino a ritrovarsi nello
spirito delle beatitudini,
perché scopre Dio, Padre
onnipotente, solidale con l'umanità,
Dio, pace e diletto, che si
compiace di disporre tutto per il bene delle persone.
Scopre che si vive nella
verità solo se ci si affida al Creatore.
Credo la vita nella logica
della celebrazione eucaristica,
perciò nella pace,
nell'uguaglianza e nella dignità di ogni persona,
nella condivisione dei beni
e delle idee,
nella convivialità e
relazione in fraternità con Cristo,
nell'impegno fatto di
coraggio ed azione, di fedeltà e speranza.
Credo nel diritto ad un
lavoro e ad un salario almeno minimo per tutti,
nel futuro del proprio
paese, che Dio ama e ha fornito di risorse in abbondanza.
E questo futuro sarà nelle
nostre mani, se saremo comunità cristiane.
Anno della fede 2012
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